Nel corso della nostra vita, spesso ci troviamo a indossare diverse maschere e a mostrare solo alcune parti di noi stessi per compiacere gli altri. In questo processo, possiamo perdere di vista chi siamo veramente, diventando quasi trasparenti agli occhi nostri e altrui. Questo è un tema che tocca molte di noi, specialmente noi donne, che spesso siamo abituate a mettere i bisogni degli altri davanti ai nostri.
Per aiutarti a riflettere su questo tema, voglio condividere con te una favola speciale, intitolata “La Donna Cristallo”. È una storia che parla di una bambina vivace e colorata, che crescendo impara a nascondere i suoi veri colori per adattarsi e farsi amare dagli altri. Ma c’è un punto di svolta nella sua vita, un momento di rivelazione che la porta a intraprendere un viaggio di riscoperta di sé.
Spero che questa favola possa ispirarti a riflettere sul tuo viaggio personale e a riscoprire i colori che magari hai nascosto per troppo tempo. Ricorda, ritrovare se stessi richiede tempo e pazienza, ma è un viaggio che vale la pena intraprendere. Le immagini in allegato sono creazioni dell’artista Ambra Facchinetti.
Buona lettura!
La Donna Cristallo
C’era una volta una bambina. Era sveglia, curiosa, vivace e intelligente. Possedeva dentro di sé tutti i colori dell’arcobaleno, che amava mostrare e portare nel mondo.
Con il tempo, iniziò a notare che alcuni dei suoi colori non piacevano per nulla alle persone. Si arrabbiavano con lei quando li vedevano, mentre diventavano più gentili ed accoglienti quando lei non li mostrava. A un certo punto, la bambina ebbe l’impressione di essere più amata quando mostrava in maniera esclusiva i colori preferiti di chi aveva di fronte. Se la persona accanto a lei amava il verde, tac! Mostrava il verde! Come diventava felice quella persona! E come la bambina si sentiva amata in quel momento!
La bambina desiderava mostrare i suoi colori, ma ancora di più desiderava essere vista, apprezzata e amata. Così, sempre più di frequente, nascondeva i colori che gli altri non volevano vedere. Quando aveva una persona amata vicino, per compiacerla, renderla felice e farsi amare di più, le mostrava il suo colore preferito. Ah, com’erano fieri gli adulti intorno a lei! Dicevano che era amabile e adorabile e che stava crescendo proprio bene!
Passarono gli anni e presto divenne donna. Era sempre più abile nell’entrare nella testa delle persone e a capire qual era il loro colore preferito, per poi indossarlo.
Una sera a casa, in un raro momento di solitudine, si regalò un lungo bagno caldo. Quando uscì dalla vasca, vide il suo riflesso allo specchio e si spaventò. Non aveva più colori. Senza altre persone vicino, era diventata trasparente come un cristallo. Niente più verdi e rossi delle foglie. Niente più gialli del grano e del sole. Niente più azzurri del mare e del cielo. Era talmente abituata a riflettere agli altri i loro colori preferiti, che ella stessa si era trasformata in uno specchio, un cristallo trasparente.
Chi era lei quando gli altri non c’erano? Chi era lei quando era da sola? Lo aveva dimenticato. Sapeva riconoscere al volo i desideri e i bisogni degli altri, ma non più i propri. “Chi sono? Dove vado? Qual è il senso della mia vita? Cosa sono davvero portata a fare?” si domandava guardando allo specchio il fantasma di se stessa. Tristezza e paura dilagavano insieme a quella sensazione di vuoto, di assenza. Sentiva il distacco dalla parte più profonda di se stessa.
Ma lei era una tosta. Rivoleva i suoi colori! E fu così che la donna cristallo iniziò il suo viaggio, la sua ricerca. Intraprese un cammino fatto di tentativi, esperienze, tante domande e ascolto profondo. A volte scivolava e sbagliava colore. Altre volte tentennava, perché conosceva qualcuno che le piaceva ed era forte il desiderio di mostrare un colore non suo, ma ad ogni “errore” tornava a sé, sempre più forte, solida e consapevole.
Ci vuole tempo per ritrovare i propri colori. Ci vuole tempo per spostare il focus dagli altri a noi. Ci vuole tempo per comprendere il sussurro delicato delle parole di anima. Ci vuole tempo.
Hai dedicato la vita a rendere felici gli altri, non mettere fretta proprio a te stessa. Meriti la stessa cura e lo stesso spazio che hai sempre dato.
Sai cogliere le esigenze degli altri, sai vedere i bisogni nascosti, i desideri profondi. Questa capacità è un dono eccezionale. Usa questo dono per lasciare la tua impronta nel mondo, ma senza perdere te stessa. Con amore,
Francesca