“Aiuto! In visualizzazione non vedo nulla!
Oggi vorrei parlarti di una questione spinosa che spesso è causa di stress o frustrazione in chi comincia a praticare attività di visualizzazione o di immaginazione creativa (le cosiddette meditazioni guidate).
Da maestra di gruppi di meditazione, mi capita spesso di incontrare persone che non riescono a visualizzare e non vedono nulla. Quello che ci tengo subito a dire è che non c’è nessun errore, non c’è nulla di sbagliato. Non si è difettosi o malfunzionanti! Va tutto bene!
Il termine “visualizzazione” può trarre in inganno
In realtà è il termine di visualizzazione che spesso fa cadere in aspettativa il praticante, che si aspetta di vedere scene come in un film o immagini nitide in full hd, ma non è assolutamente detto che si veda qualcosa, perché il modo in cui noi percepiamo le informazioni dipende dal funzionamento dei nostri quattro extrasensi. Quattro! Non uno!
Gli extrasensi
Gli extrasensi sono: la chiarovisione, la chiaroudienza, la chiaroconoscenza e la chiarosenzienza, clicca se vuoi su ogni parola per essere indirizzato sull’articolo di approfondimento.
Ogni extrasenso funziona in maniera differente e farà processare l’informazione giunta durante la pratica in un modo diverso.
Quindi solo chi avrà l’extrasenso della visione vedrà immagini! Chi invece ha l’extrasenso dell’udienza sentirà parole, frasi o canzoni; chi ha la conoscenza avrà risposte intuitive e rapide, come pensieri che arrivano in un lampo, del tipo “Eureka!”. Infine chi ha la senzienza percepirà la risposta come sensazione corporea (caldo, freddo, prurito, peso, pressione) o come emozione (improvvisa voglia di piangere, gioia infinita).
Per una serie di immagini archetipiche che si sono create nella storia, l’extrasenso della chiarovisione è il più conosciuto e anche il più apprezzato. Basti immaginare quante storie e racconti esistono sulle “veggenti”. L’extrasenso meno amato, storicamente, è la chiaroudienza, dal momento che, in passato, le persone dotate di questa capacità venivano spesso additate come pazze, vivendo una vita di segregazione e allontanamento dalla comunità. In realtà ogni extrasenso è meraviglioso e permette di fare esperienze uniche. Il punto è che se ci si aspetta di vedere qualcosa durante la visualizzazione, non si farà caso alle informazioni che si ricevono in modo diverso, proprio perché si ricade nell’aspettativa.
Conoscere il proprio extrasenso per comprendere meglio la visualizzazione
Conoscere il proprio extrasenso di riferimento è molto utile per comprendere la modalità più semplice con cui arrivano le informazioni dal nostro Sé superiore, dagli esseri di luce, dal divino maschile e così via.
L’extrasenso che in questa epoca è il più diffuso è la chiarosenzienza, il percepire sul corpo stimoli o emozioni. Trovo che sia un extrasenso meraviglioso anche se poco apprezzato e poco coltivato.
Per concludere ti lascio un breve video in cui troverai un test per capire qual è il tuo primo extrasenso funzionante. Nella costanza della pratica, pian piano verranno riattivati tutti gli extrasensi e l’esperienza sarà sempre più intensa!
Buona pratica!