Leggere il futuro in Akasha: si può? Se si può, serve?
Akasha e il Concetto di Futuro
Presente, passato e futuro sono concezioni di tempo lineare della terza dimensione materiale, quella del pensiero e della mente umana, in cui regna il concetto di causalità “se prima – allora dopo”. Il tempo diventa un’unità di misura che ci aiuta a vivere in maniera più ordinata.
In quarta dimensione astrale il tempo è una spirale: si dilata o si restringe, si passa agevolmente dal passato, al presente, al futuro e si può saltellare con facilità da un’epoca all’altra. Chi ha il dono della preveggenza, si dice che sia capace di spostarsi in questa spirale, di cui comunque tutti facciamo esperienza durante i sogni.
In quinta dimensione akashica siamo fuori dal tempo spazio. Essendo la dimensione dell’unità e dell’Amore incondizionato, tutto ciò che accade, accade sincronicamente in un eterno presente. L’Amore può esistere solo nel presente, nel qui e ora.
Quindi, se io domando al registro cosa accadrà in un futuro su una certa cosa, il registro non può rispondermi nel modo in cui io desidero, dal momento che il concetto di futuro non esiste in Akasha. Se chiedo quando accadrà una certa cosa, il registro potrà rispondermi “ovviamente adesso!” oppure in modo figurato, ad esempio “quando sarai pronta”.
Akasha è Responsabilità
Inoltre, il futuro lo creiamo noi, con le nostre piccole scelte e azioni di ogni giorno.
Anche se il registro sapesse cosa ti aspetta un domani, non te lo rivelerebbe perché vorrebbe dire toglierti la responsabilità della tua vita e il tuo potere personale.
Se ti dico che tra un anno tu diventerai ricca, uno dei possibili scenari è quello in cui farai meno attenzione alle tue scelte e alle tue azioni, “perché tanto so già che diventerò ricca”.
Qui si può generare una sorta di paradosso: lo saresti diventata se non te lo avessi detto, perché avresti continuato a lavorare su di te con costanza e attenzione. Invece, dicendotelo, hai lasciato tutto al caso e hai perso le opportunità perché non sei stata attenta e consapevole. Così poi quando la ricchezza non arriverà come predetto, invece di osservarti dentro, sarai tentata a dire “è colpa sua che mi ha detto il contrario!” oppure “ha sbagliato, perché non è successo nulla!” delegando all’esterno la responsabilità di quanto è successo o non è successo.
Se abbiamo un obiettivo, chiediamo al registro come fare per raggiungerlo. Se abbiamo una paura, chiediamo come fare per trasmutarla. Rimaniamo nel nostro potere. Quando si ha la possibilità di dialogare in modo costante con la parte più saggia di noi, non abbiamo più necessità di chiedere per il futuro, capiamo che in realtà non serve sapere.