capire chi sei

Perché è importante capire chi sei

La domanda delle domande: chi sono io?
La domanda a cui si sono interrogati pensatori e filosofi di ogni epoca, ma anche tutti noi, almeno una volta nella vita. Perché è importante capire chi sei?

L’Io Sono

Partiamo dal presupposto che dal punto di vista spirituale l’Io Sono non è conoscibile, perché è ciò che è al di fuori della nostra mente/ego e del nostro inconscio individuale e collettivo.
L’Io Sono è completamente slegato dal pensiero, quindi ogni volta che pensiamo a chi siamo, non stiamo raccontando dal punto di vista dell’Io Sono ma parliamo di come la mente/ego lo vede.
L’Io sono è l’osservatore esterno che non si può pensare ma di cui, in occasioni di particolare connessione con il nostro centro, possiamo sentirne la presenza.

Identità unitaria o ego sano e strutturato

Fatta questa specifica, quando nei miei post parlo di “chi sono io”, mi riferisco alla nostra identità incarnata, alla nostra personalità fatta di pensieri, sentimenti, valori ed esperienza.
È un profondo lavoro di consapevolezza che ci aiuta a vederci senza pre-giudizio e ad accettarci e accoglierci con amore.

  • Essere consapevole dei nostri pensieri, non lasciare che il loro flusso ci domini,
  • Conoscere nostre emozioni, riconoscerle, dar loro un nome,
  • Comprendere quali sono i nostri valori fondanti, cosa è importante per noi nella nostra vita,
  • Riconoscere le esperienze che diventano matrice di pensieri generalizzanti e anche limitanti, per cui “quella volta è successo così per cui accadrà sempre così”.

Prendere consapevolezza di tutti questi aspetti di noi ci permette di capire chi siamo davvero come identità e a integrare le nostre parti ombra, perché tutto viene visto e accolto.

Noi siamo Anime incarnate per fare esperienza sulla terra e per portare il nostro contributo nel mondo.

Che cosa vuol dire questo assunto di base?
Che noi non siamo vita legata al corpo, siamo eternità che sceglie di sperimentarsi attraverso il corpo.
Che facciamo parte tutti di qualcosa di più grande, perché proveniamo dallo stesso luogo, la stessa Fonte/Matrice ma non siamo identici, ognuno di noi è unico e porta una sfumatura di colore che non appartiene a nessun altro. Ed è quella sfumatura di colore che dobbiamo portare nel mondo, per poterlo dipingere del nostro personale tratto e abbellirlo come solo noi sappiamo fare.

Non è una visione egoica, né arrogante.
Ci hanno abituato a pensare in piccolo e a guardare solo nel nostro orticello, ci hanno abituato a essere sempre prestanti e, allo stesso tempo, a mettere le nostre necessità e i nostri desideri in secondo piano, se non addirittura a eliminarli del tutto, per spirito di sacrificio.
Ma noi siamo qui per autorealizzarci, non siamo qui per sacrificarci per gli altri, a meno che quello non sia il disegno che Anima ha scelto come esperienza di vita. Come lo capisci? In quel caso il sacrificio neanche lo vedi, ti viene naturale anteporre gli altri a te e non senti il bisogno che ti venga riconosciuto quel gesto.

Autorealizzazione

Maslow, psicologo statunitense dei primi del ‘900, ha realizzato nel 1954 quella che viene chiamata “la piramide dei bisogni” o “piramide di Maslow”, che considera i bisogni che l’uomo ha necessità di soddisfare.

  • Alla base della piramide ci sono i bisogni fisiologici, che ci assicurano la sopravvivenza: bisogno di respirare, dormire, mangiare, vestirsi.
  • Poi al secondo livello troviamo i bisogni legati alla sicurezza: la sicurezza fisica che può dare una casa, la sicurezza emotiva nei rapporti con gli altri, la sicurezza economica, la sicurezza di una buona salute.

Questi primi due livelli sono i bisogni primari perché se non li soddisfiamo rischiamo di mettere in pericolo la nostra vita.

  • Nel terzo livello troviamo il bisogno di appartenenza. Qui ci apriamo alla relazione con gli altri e qui troviamo i gruppi di amici, l’appartenenza alla famiglia e l’intimità nella coppia.
  • Al quarto livello troviamo il bisogno legato alla stima, intesa sia come autostima sia come riconoscimento sociale, e rispetto reciproco.
  • Il quinto livello è l’ultimo ed è quello legato ai bisogni del Sé che sono di autorealizzazione. Eccoci arrivati, all’ultimo scalino della piramide. In questo spazio troviamo posto per i nostri valori, la creatività e l’ispirazione, l’accettazione profonda di noi stessi, l’assenza di pregiudizi.

Capire chi sei – Bisogni del corpo e Bisogni dell’Anima

Mentre alla base trovano casa i bisogni del corpo, al vertice trovano luogo i bisogni dell’Anima.
L’autorealizzazione è lo stato finale a cui giungiamo quando riusciamo a integrare in noi tutte le nostre qualità.
Il benessere del singolo, la nostra autorealizzazione, non combacia con quello che la società chiede. Il nodo è qui, in questo passaggio.

Capire chi siamo ci permette di individuare il nostro cammino, la nostra missione. Ci permette di prendere possesso dei nostri talenti, di investire nelle nostre passioni che diventano legna che fa ardere e nutre la nostra anima. Ci permette di diventare leader di noi stesse, la versione migliore di noi, qui sulla terra.

Vuoi capire chi sei?

Nei percorsi con me puoi farlo in tre modi diversi:

  1. Con Akasha parli direttamente con la tua Anima, senza intermediari, per ricevere le risposte alle domande che ti porti dentro.
  2. Con il Coaching dell’Anima farai un viaggio dentro di te, accompagnata da me, dove lavoreremo insieme sugli obiettivi che vuoi raggiungere.
  3. Con gli Archetipi delle Dee scoprirai il tuo funzionamento interiore, ne prenderai consapevolezza e metterai mano attiva su molti aspetti della tua vita.