Come te la cavi con la gestione del denaro in uscita? Ovvero con le spese di casa e lavoro?
Dopo aver condiviso sui miei canali social la tecnica che uso, e aver riscontrato molto interesse a riguardo, eccomi sul blog con un articolo in cui cercherò di dettagliare al meglio il mio metodo.
Anticipo che prevede un mix tra archetipi delle dee, gratitudine e kakebo.
Iniziamo?
Premessa
Innanzitutto vorrei spiegare perché un articolo di questo tipo.
Nel mio lavoro mi occupo di Scopo di Vita (SdV), aiuto le donne a individuarlo e manifestarlo.
Credo nella profonda integrazione tra materia e spiritualità e sono dell’idea che lo SdV sia più semplice da definire e perseguire quando torniamo all’Essenza di noi stessi, al nostro centro pulsante, alla nostra fiamma interiore. Mondo interiore e mondo esteriore non sono separati sul piano delle energie, quindi lavorare sul ritorno all’Essenza, anche nel mondo materiale, ci aiuta a trovare quella dentro di noi.
Viviamo l’epoca del consumismo, dove ci hanno abituato a nutrire l’Essere con l’Avere. Peccato che questo sia impossibile. Non possiamo nutrire qualcosa che vive sul piano immateriale con oggetti. C’è chi lo comprende e chi no. Le persone che non riescono a vedere questa sfumatura agiscono con un’azione ancora più paradossale: comprando ancora di più.
Ci si circonda di oggetti che riempiono il nostro spazio energetico senza nutrire cosa deve essere nutrito. Quando il nostro spazio energetico è pieno, ci sentiamo smarriti e non sappiamo dove dirigerci, dove andare, perché non c’è area di movimento. Ci sentiamo confusi e anche frustrati, arrabbiati e in colpa per il denaro speso, che va ad accumularsi con lo stress delle spese quotidiane come tasse, bollette e mutuo.
Il tutto ci porta ad avere emozioni contrastanti nei confronti dell’energia denaro, come una forte eccitazione quando entra e grande delusione quando esce. Il metodo di cui oggi ti parlo, che fonde archetipi e filosofia giapponese, può aiutarti a mettere ordine dentro e fuori.
Categorizzare le uscite nella gestione delle spese
Solitamente usiamo categorie predefinite per tenere traccia delle nostre spese: casa, bollette, trasporti, scuola, beni alimentari, formazione, tasse e così via.
Ho usato la divisione in categorie classiche per oltre un decennio. Ogni mese facevo il calcolo per ognuna di esse e poi alla fine creavo un grafico a torta per avere una visuale sulla distribuzione delle uscite (la follia!)
Quando riempivo le varie caselline mi rendevo conto di non vivere quel momento con serenità e leggerezza, anzi. Ogni volta mi sentivo depauperata della mia abbondanza, come se i miei soldi, guadagnati con il sudore della fronte, mi fossero derubati dal buco nero di tasse e compagnia bella.
Alla fine avevo un grafico bellissimo ma ero sempre arrabbiata.
Migliorava la mia gestione economica in casa ma peggiorava il mio rapporto emotivo con il denaro.
Rileggi bene cosa ho appena scritto:
la buona gestione economica non è sinonimo di buon rapporto con il denaro.
In pratica stavo sviluppando una mentalità di carenza, così ho abbandonato il tracciamento delle spese perché mi creava ansia e malessere, anche se paradossalmente mi permetteva di risparmiare.
Gli archetipi delle dee nella gestione delle spese
Da qualche anno mi sono appassionata agli archetipi junghiani delle dee, esplorati dalla psicoterapeuta Jean Bolen che trovi nel libro “Le dee dentro la donna”.
In parallelo ho ripreso a lavorare sul mio money mindset, leggendo molti libri a riguardo, tra cui quello di Kate Northrup, “Soldi: una storia d’amore”. In un passaggio del libro, l’autrice racconta di come il rapporto con i soldi possa cambiare quando noi cambiamo prospettiva riguardo alle spese in uscita, che lei chiama “conti per le benedizioni ricevute”, ovvero spese grazie alle quali possiamo vivere nell’agio e nel comfort, perché soddisfano i nostri bisogni primari di sopravvivenza (avere cibo, una casa e dei vestiti).
La sorella dell’autrice che ama la mitologia usa invece le dee greche come categorie. Lì mi si è accesa la lampadina e la mia mente aveva già creato connessioni di vario tipo. Avrei usato anche io le dee!
Ecco le categorie che uso per le spese in uscita
- Spese per la casa e la spiritualità: Estia
- Spese per formazione e lavoro: Atena
- Spese per alimentazione e figli: Demetra
- Spese per viaggi e sport: Artemide
- Spese per hobby e per la cura di noi stesse: Afrodite
- Spese per la cura della coppia: Era
Se vuoi anche una dea per il denaro in entrata, ti direi in assoluto Lakshmi, anche se non è greca.
Come lavorare con le dee
Si tracciano tutte le spese del mese e poi, a fine mese, si raggruppano tutte le uscite per dea.
Immagina che il denaro stia letteralmente nutrendo quel tuo archetipo interiore.
Non stai solo spendendo denaro, ma con quello stai dando da mangiare alle tue dee dentro.
Non stai pagando solo il mutuo, ma stai onorando la tua Estia interiore che ti sta permettendo di avere una casa calda e confortevole per te e la tua famiglia.
Osserva il risultato
Qual è la dea che hai nutrito di più?
Qual è la dea che hai nutrito di meno?
Se potessi, cosa cambieresti?
Ad esempio, io avevo notato che ogni categoria di dee era nutrita con diverse centinaia di euro al mese, in maniera piuttosto equilibrata tra loro, tranne Afrodite, che si doveva accontentare di circa 30 euro al mese.
Che cosa indicava quel risultato?
Che avevo dedicato molto poco dell’energia denaro alla cura di me stessa.
Mi andava bene così? Lo avevo fatto consapevolmente oppure accadeva senza che io ci avessi fatto caso?
Se avessi potuto cambiare le spese del mese, avrei nutrito di più Afrodite?
E poi, andando più in profondità: che rapporto avevo con me stessa? Mi stavo amando?
Wow. Hai visto lo switch?
Hai visto come questa modalità ti permette di osservare la gestione delle tue spese e come queste parlino di te, in profondità?
La gratitudine nella gestione delle spese
Abbiamo già iniziato a vedere come il nostro money mindset cambi molto con un lavoro continuo sulla gratitudine, non solo sul denaro in entrata (lì è facile e scontato direi!) ma anche su quello in uscita.
Chi è felice quando paga il mutuo alzi la mano!
In modo particolare Ken Honda, un esperto di finanza giapponese, nel suo libro “Happy Money” ci parla proprio dell’energia denaro e di come noi possiamo trasformarla anche nella gestione delle spese.
Ci possono essere tante emozioni legate al denaro:
- emozioni negative: ansia e paura, rabbia e risentimento, tristezza e amarezza, odio e disperazione, senso di superiorità e inferiorità, vergogna e senso di colpa ed insensibilità
- emozioni positive: gioia ed entusiasmo, amore e apprezzamento e felicità
Quelle emozioni generano soldi tristi e soldi felici. I soldi tristi sono quelli spesi con gioia, mentre i soldi tristi sono quelli spesi con amarezza e rabbia. Quando noi spendiamo denaro con emozioni negative stiamo energeticamente nutrendo la carenza invece che l’abbondanza. Il denaro che va via da noi con disprezzo e rabbia, non torna perché non si sente amato. Ricordiamoci che il denaro è energia.
La gratitudine diventa strumento per aprirci all’abbondanza, non solo nella vita ma anche nel denaro.
Con l’aiuto degli archetipi delle dee, noterai che sarà più semplice provare gratitudine verso il denaro in uscita perché viene già visualizzato come energia, sai già che sta nutrendo la tua dea interiore di riferimento.
Il kakebo nella gestione delle spese
Dopo aver visto le dee e la gratitudine, che permettono di lavorare sul money mindset, è utile anche avere uno strumento strategico per la gestione economica sul piano della realtà.
Il kakebo in questo ci aiuta molto, perché ci permette di fare riflessioni e trovare strategie di risparmio lì dove notiamo che una dea “ha mangiato troppo” a dispetto di altre e va messa un po’ a dieta.
Nel mercato si trovano decine di kakebo, quello che ho scelto io è di Chiba Fumiko, che non ha le categorie predefinite, così posso scriverci sopra le mie.
A inizio mese si inseriscono le entrate previste e la fonte e le uscite ricorrenti. La sottrazione delle uscite ricorrenti alle entrate, stabilisce cosa ti rimane da spendere. A questo punto puoi scegliere, in base alla cifra, di destinare una quota al risparmio e sottrarla ulteriomente.
Entrate – spese ricorrenti – risparmio previsto= budget a disposizione per il mese.
Il budget puoi ulteriormente suddividerlo nelle 4 settimane del mese, in modo da gestirti ancora più nel dettaglio. A fine mese fai la revisione di com’è andata.
Il kakebo aiuta a fare tutte quelle riflessioni in più, a ridistribuire il nutrimento alle dee se sentiamo che va equilibrato.
In conclusione
Questo è il modo che uso io, ma ce ne sono mille altri per gestire le spese di case.
Alcuni pro di questo metodo:
- Ti permette di avere una mappa del tuo funzionamento energetico interiore, di osservare dove esageri e cosa di te stai trascurando.
- Ti guida nel lavoro profondo di gratitudine.
- Ti aiuta a trovare strategie di risparmio nelle aree dove osservi eccessi.
Alcuni contro di questo metodo:
- Occorre avere costanza e tempo
- Le categorie sono più morbide, ad esempio Demetra ha con sé sia alimentazione che spese per i figli (in questo caso mia figlia ha una categoria tutta sua, con il suo nome, ad esempio)
Spero che questo blogpost sia stato utile e/o di ispirazione per la gestione delle tue uscite e per un lavoro sul ritorno all’Essenza a partire anche da qui, mentre se vuoi lavorare con me, scrivimi qui!