Hera/Era, la dea sposa (e sorella) di Zeus (Giunone per i romani), nota per la sua maestosità e bellezza, è la protettrice della sacralità del matrimonio. Tradita infinite volte da Zeus, è capace d’ira smisurata ai danni delle amanti del marito e dei figli che con esse ha generato. Era è conosciuta come la dea più vendicativa e aggressiva del pantheon greco-romano. Il mito racconta che il suo unico tentativo di vendetta su Zeus le causò secoli di tortura da parte di questi. Da quel momento lei promise che mai più avrebbe cercato rivalsa su di lui. Era è la dea che permette alla donna di essere fedele al proprio compagno di vita e fedele all’impegno preso nella vita di coppia.
Il suo motto è: “le cose vanno fatte bene”.
La donna Hera
Una relazione che funzioni bene va coltivata ogni giorno, va nutrita, come un fiore ha bisogno di acqua per crescere.
A livello archetipico si potrebbe pensare che questo nutrimento debba provenire esclusivamente da Afrodite, dea dell’Amore, ma in realtà non è così, perché l’Amore in quanto tale non è vincolato a una relazione di coppia.
L’Amore è Amore a prescindere e non può essere contenuto in una etichetta di un rapporto formale.
Hera in equilibrio è la dea della relazione d’amore, che ci permette di viverla con attenzione e responsabilità. Se poi dentro di noi abbiamo anche Afrodite, allora l’alchimia tra le due ci aiuterà ad avere una relazione d’amore incondizionato, solida e duratura. Era è un archetipo difficile perché ha un impatto emotivo devastante quando non è in equilibrio. Quando Era esplode dentro di noi, rabbia e gelosia prevalgono. La donna viene accecata da una furia distruttiva e si sente tradita e ferita dall’uomo che ama. Diventa, così, ossessiva e controllante per paura.
Nelle relazioni è la classica donna che si isola dalle amicizie quando trova il fidanzato/marito.
Ogni cosa che fa, la fa solo con lui e per lui, non riesce a trovare uno spazio di autonomia e indipendenza nel quale esprimersi.
Una carenza di questo archetipo porta la donna a non impegnarsi nelle sue relazioni e all’incostanza e infedeltà.
Il mito delle metà
Mi riferisco a quello che parla della metà della mela, di come ogni essere umano originariamente fosse dotato di quattro braccia, quattro gambe e due organi sessuali e di come poi sia stato diviso in due, per invidia, da Zeus. Da quel momento, ogni persona non avrebbe fatto altro che andare alla ricerca della sua “metà della mela”, per colmare la mancanza di ciò che la completasse e che la facesse sentire di nuovo appagata.
Trovo che quella descritta nel Simposio di Platone da un lato sia una bellissima metafora e che dall’altro ci faccia credere che da sole non siamo integre, che abbiamo bisogno di un uomo per completarci.
Non è così, non è così. In questo modo non facciamo altro che delegare una parte del nostro potere personale all’uomo che abbiamo accanto. Per di più, se non ne abbiamo uno vicino, sentiamo di non valere nulla.
Esistono tanti modi per lavorare su questo aspetto e per fare in modo che Hera non ci domini rendendoci una donna gelosa, arrabbiata, vendicativa, possessiva, che non si fida e che vuole rimanere rinchiusa in un rapporto.
Cultura patriarcale e donne
Viviamo ancora oggi in una società dove molte donne si limitano a voler ricoprire lo status di mogli, prima ancora di riconoscersi persone. Donne che da ragazzine avevano come unico scopo quello di trovare un fidanzato. Donne che magari hanno sempre studiato nella consapevolezza che, quando si sarebbero sposate, avrebbero accantonato il sogno di una carriera per prendersi cura della casa e del marito. Parlo di quelle donne che, quando provano gioia nella loro vita, lo fanno esclusivamente per via della relazione che tengono con un uomo.
Questa costante può creare forti sbilanciamenti, soprattutto quando si parla di crescita interiore. Inoltre, quando l’altra persona diventa la spalla su cui noi ci aggrappiamo, la relazione non è realmente autentica, ma si fonda esclusivamente sul bisogno.
“Io non sto con te perché ti amo, ma sto con te perché ho bisogno di avere un uomo vicino, ho bisogno di essere sposata, ho bisogno di questo status, perché da sola non voglio stare.”
Se hai sperimentato queste sensazioni più volte nella tua vita, sappi che non sei da sola. Ancora oggi, moltissime donne si trovano in queste situazioni. Lavorare sull’armonizzazione di Hera ti aiuterà a coltivare te stessa e a coltivare l’amore della coppia, senza però venirne soggiogata, senza delegare il tuo potere al tuo compagno. Riconoscerai finalmente l’importanza dello stare insieme, dell’essere due unità già integre singolarmente e che se si uniscono danno vita a un legame magico.